Il sole era appena tramontato, quando
l’uomo entrò nel parco.
Esercitava la professione di scrittore
ormai da qualche anno, ma da tempo non lo coglieva un’ispirazione che fosse
davvero degna di questo nome, una di quelle idee talmente buone che pervadono
l’animo e stregano la mente, una di quelle trovate così valide che se ti
scuotono nel cuore della notte, mentre stai dormendo, non puoi aspettare l’indomani
per segnartele sul taccuino.
Ciò rappresentava un serio problema per
lui, che per vivere doveva farsi venire spunti esaltanti in continuazione. Se
ne disperava, si struggeva, stava alzato fino a tarda notte sperando che
qualche buona idea lo afferrasse; ma tutto ciò che ne rimediava era il cestino
puntualmente zeppo di carta straccia. Nemmeno la pioggia con la sua musicalità
poetica, neppure l’atmosfera notturna colma di fascino e silenzio e neanche
tutt’e due le cose insieme riuscivano a fornirgli qualche spunto che fosse
vagamente degno di nota.
Da giorni vagava per i dintorni del suo
paesello in cerca di un luogo particolarmente suggestivo da ispirarne la penna,
senza ottenere, però, i risultati sperati. Tutti gli sembravano banali, già
visti, monotoni, incapaci di risvegliarne la creatività e l’abilità
compositiva.
Si comprende all’istante quando un posto
è quello giusto; non deve necessariamente essere un paradiso terrestre o una
spiaggia caraibica, ma deve bensì entrare nell’animo dell’artista, scolpirsi
nella sua retina e invadergli la mente, affinché possa guidarne la mano nella
realizzazione dell’opera d’arte. E’ un colpo di fulmine, un innamoramento
improvviso e inaspettato tra uomo e paesaggio, con cui il primo mette a
disposizione il proprio corpo al secondo affinché possa esprimersi attraverso
di lui.
Fu proprio quel che gli successe un
giorno, al calar della sera, entrando sconfortato in un parco proprio dietro
casa sua. L’aveva scoperto per caso, e prima d’ora – strano a dirsi – non si
era mai accorto della sua esistenza. Il cielo, coperto di nuvole, contribuiva a
creare quell’atmosfera malinconica che solo a inizio Novembre è possibile
vivere nella Brianza, quando le foglie ingialliscono e cadono dai rami per
tappezzare i viali.